mercoledì 10 settembre 2014

Finalmente Drogo capì e un lento brivido gli camminò nella schiena. Era l'acqua, era, una lontana cascata scrosciante giù per gli spicchi delle rupi vicine. Il vento che faceva oscillare il lunghissimo getto, il misterioso gioco degli echi, il diverso suono delle pietre percosse ne facevano una voce umana, la quale parlava: parole della nostra vita, che si era sempre a un filo dal capire e invece mai.
Non era dunque il soldato che canterellava, non un uomo sensibile al freddo, alle punizioni e all'amore, ma la montagna ostile. Che triste sbaglio, pensò Drogo, forse tutto è così, crediamo che attorno ci siano creature simili a noi e invece non c'è che gelo, pietre che parlano una lingua straniera, stiamo per salutare l'amico ma il braccio ricade inerte, il sorriso si spegne, perché ci accorgiamo di essere completamente soli.

- Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari.

5 commenti:

  1. Questo libro me lo consigliano sempre tutti ma non mi son mai decisa a leggerlo, chissà perchè. Sembra carino!

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  2. Per istinto di sopravvivenza, ecco perchè. Non leggerlo mai, dammi retta. È avvilente. Nulla da dire contro il talento di Buzzati e la sua capacità straordinaria di descrivere la vita umana (ma soprattutte CERTE vite) per mezzo di metafore bellissime... ma al momento più che prendere atto del fatto che siamo una generazione di falliti nella vita e che non concluderemo mai nulla, che guarderemo la vita scivolarci addosso senza giungere da nessuna parte, non riesco a fare. Non ho ancora finito di leggerlo, ma non mi aspetto un finale che risolva positivamente la situazione. Non riesco a figurarmelo come coerente con il resto della storia, come credibile. Temo proprio che cominci così come è iniziato... in ogni caso, mi esprimerò meglio a lettura finita. Ora non sono nemmeno a metà...

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  3. Ecco, il deserto dei tartari aveva un bel titolo che ispirava fiducia, in realtà per me leggerlo è stata solo una perdita di tempo. :)

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    1. Per me se la rotta non cambia più che perdita di tempo sarà perdita di fiducia verso la vita (la situazione attuale in Italia collude con tutto ciò, ovviamente)... altro che "think positive!" :)

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