venerdì 31 luglio 2015

Sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nel loro denaro o nella loro ampia sbadataggine o in ciò che comunque li teneva uniti, e lasciavano che altri mettessero a posto il pasticcio che avevano fatto. 

- Francis Scott Fitzgerald, Il Grande Gatsby.

martedì 28 luglio 2015

Soltanto le persone di una certa indole hanno paura di restare sole per il resto della vita a 26 anni. Noi avevamo quell'indole.

- N. Hornby, Alta fedeltà.

sabato 25 luglio 2015

Non dimenticate mai che siete cittadini di questo mondo, e che ci sono cose che potete fare per sollevare lo spirito umano, cose che sono facili, cose che sono gratuite, cose che potete fare ogni giorno. Civiltà, rispetto, gentilezza, carattere. Siete troppo in gamba per godere delle sconfitte altrui, siete troppo in gamba per i pettegolezzi e il sarcasmo, siete troppo in gamba per l'intolleranza. E dato che siamo nel mezzo di un'elezione [...], vale la pena ricordare che siete troppo in gamba per pensare che le persone che non sono d'accordo con voi sono vostri nemici.

- Aaron Sorkin

giovedì 23 luglio 2015



È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.

domenica 19 luglio 2015

Le esperienze fisiche, se mancano delle gioie dell'amore, si affidano alle perversioni per ottenere il piacere. E i piaceri anormali finiscono con l'uccidere il gusto di quelli normali.

- A. Nin, Henry & June.

giovedì 16 luglio 2015

Il consumo di carne è il primo fattore responsabile dell'ingiustizia alimentare e fa sì che metà del mondo si ammali e muoia per troppo cibo e l'altra metà per la sua scarsità.

- U. Veronesi

lunedì 13 luglio 2015

La mia (tardiva) risposta a Bill Lee

Alcuni anni fa un mio caro amico si è impiccato.
Io stavo già attraversando un momento buio, perchè ero alle prese con un altro lutto risalente a due mesi prima, ma quel fatto ebbe un ruolo principe nello spingermi nel baratro.
Ho ricordi molto confusi di quel periodo. Mi ricordo in auto, diretta ad un appuntamento pochi minuti dopo aver avuto la notizia, guardarmi in giro stranita chiedendomi come potesse il resto del mondo andare avanti come se nulla fosse, dopo un fatto del genere.
Ricordo che la notte uscivo da sola e mi mettevo a guardare le stelle ascoltando in loop Au Bout di Canali. Ricordo tutte le volte che l'ho chiamato, nei giorni seguenti, per accertarmi che la notizia fosse vera. Io non volevo crederci. Chiamavo anche 2, 3 volte di fila, ma a rispondere era sempre Wind.
Sono andata tante volte a cercarlo al cimitero, in questi anni. So che è stato messo nei colombai, ma non è mai comparsa nessuna lastra di marmo col suo nome. Mai. Non so in che rapporti fosse con la famiglia. Non so se non mettere quella lastra fosse intenzionale o legato a difficoltà economiche. Non so. Il risultato è che, ad oggi, io non so dove lui stia.
Avevo letto che i cani hanno bisogno di vedere il corpo del morto per capire che non c'è più. Non so se sia vero, ma io ho pensato a me e lui. A quanto ho continuato a cercarlo, negando a me stessa l'accaduto. Cinque giorni prima di quel gesto ci eravamo visti. "Una di queste sere ti chiamo" aveva pure detto "usciamo di sera a mangiare una pizza!". Non sospettavo nulla.
Sono arrivati altri lutti, poi. Mi sono sentita un po' la signora in giallo.
Alla fine ho smesso di mangiare e ho perso molto peso.
Ancora adesso, però, non riesco a ritenermi colpevole per ciò che ho fatto a me stessa. Esistono momenti, nella vita di ognuno di noi, in cui ciò che fa male è così tanto, come quantità e intensità, che se non si ha la fortuna di aver raggiunto un equilibrio più che eccellente e se non si hanno a fianco le persone giuste (giuste per quel tipo di momenti), si viene schiacciati da tutto.
Esiste un termine inglese bellissimo il cui suono, secondo me, fa capire alla perfezione ciò che intendo: overwhelmed. Sopraffatto. Come quando sei un bambino piccolo che gioca nel mare e un'onda improvvisa, immensa, ti fa perdere l'equilibrio, cadi in acqua e bevi, ti spaventi. Allora arriva la mamma a prenderti, ti stringe forte e in mezzo ai tuoi strilli dice che va tutto bene. Ti senti avvolto nel suo calore, protetto e tutta quell'angoscia enorme, incontenibile, improvvisamente passa.
Il problema è che nella vita da adulti non arriva nessuna mamma dall'abbraccio magico a far sparire paure e insicurezze. Si rimane sbattuti lì, con le brutture e le tragedie della vita, senza nemmeno la possibilità di trovarci un senso.
Quando F. si è impiccato, io ho iniziato a sentire che tutto intorno a me si sgretolava. Mi sentivo impotente spettatrice dello sgretolamento del mondo intero. Mi pareva che qualsiasi cosa avessi potuto fare, costruire, sarebbe stata inutile in quanto tutto era destinato a sgretolarsi. Avevo - ho tutt'ora - una visione molto tragica della vita. Ci vedo tanti drammi, tante sofferenze. Il solito banale discorso del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ci ho messo un anno e mezzo per cominciare a riprendermi. Non per guarire. Per attivarmi e ricominciare a mangiare, leggere, guardare film e stare con gli altri. Per un anno e mezzo sono rimasta congelata. Vivevo come un automa la mia vita, lasciando che lo scorrere del tempo consumasse me e il mio peso.
Un giorno ho capito che l'unico modo per contrastare lo sgretolamento era costruire più velocemente di quanto lui operasse. Costruire. Costruire. Costruire.
Lo sento ancora, lo sgretolamento, ma continuo instancabile a costruire evitando di dare troppa attenzione ai momenti di scoramento, che inevitabilmente di tanto in tanto arrivano, perchè so che lasciano un po' il tempo che trovano.
Sarò sempre, per mia natura, portata a cogliere alcuni aspetti della realtà piuttosto che altri. Continuerò sempre a salvarmi citazioni deprimenti e malinconiche.
La citazione che hai commentato, ad esempio, l'avevo trascritta anni e anni fa. Ritrovata per caso, l'ho ripubblicata perchè ancora oggi mi colpisce. Rispetto al passato, però, fa meno paura. Non suona più come una verità assoluta, come una profezia incontrovertibile. La vedo più come una parte della realtà, una delle sue tante sfaccettature ineliminabili.
Leggo citazioni così e penso allo sgretolamento... e ora, finalmente, lo vedo lontano.


venerdì 10 luglio 2015

Morto un papa se ne fa un altro: il tempo del lutto viene rigettato maniacalmente come inutilmente triste e dispendioso. Anziché elaborare con dolore la perdita dell'oggetto amato, si preferisce trovare nel più breve tempo possibile il suo sostituto adeguandosi alla logica imperante che governa il discorso del capitalista: se un oggetto non funziona più, nessuna nostalgia! Sostituiscilo con la sua versione più aggiornata!

- M. Recalcati, Non è più come prima.

lunedì 6 luglio 2015

Ma a proposito di perdere il proprio tempo guardando ciò che fanno gli altri...

... vogliamo parlare di quelle menti illuminate che lavorano con il mio compagno, che alludono ridacchiando alle mie inettitudini culinarie visto che il diretto interessato porta spesso il riso freddo a pranzo? Il tutto senza sapere, ovviamente, che:
1. Il diretto interessato è particolarmente ghiotto di riso;
2. Il diretto interessato è stato messo all'ingrasso, visto che sottopeso;
3. Il diretto interessato riceve cibo da me e dalla suocera, e che io e la suocera non ci accordiamo telefonicamente su cosa cucina una e su cosa cucina l'altra.

Ma la vera domanda è:
ma la gente non ha una cippa da fare? Cioè io mi sarei fatta due domande se un collega fosse venuto a lavoro sempre con la camicia stropicciata, per il semplice fatto che sarebbe stata una cosa tanto palese ed evidente che pure una sulle nuvole come me se ne sarebbe accorta (e, per dirla tutta, non avrei mai pensato che la moglie fosse una mezzasega del ferro da stiro, ma avrei pensato che stesse sulla stessa barca mia), ma da lì a ricordarsi cosa il tuo collega porta da mangiare e fare l'inferenza che quindi sta con una che non sa cucinare...  Giiiesù.

Care colleghe, sappiate che la sottoscritta, tra le altre cose, ha pure dei problemi col glutine (che sto negando vergognosamente, ingozzandomi di pane, pasta, pizza e fette biscottate come se non ci fosse un domani) e che la pasta senza glutine è piena di zozzerie e costa pure un rene. Qui la percentuale di riso freddo vs. pasta fredda è destinata solo ad aumentare. Tsk...

sabato 4 luglio 2015


Portato all'eccesso, ma nemmeno troppo. Un paio di anni fa, una ragazza di 22 anni (= con delle sufficienti abilità di sopravvivenza, parrebbe) di una città a fianco della mia, è finita in ospedale in prognosi riservata per alcuni giorni dopo che un autobus l'aveva investita. Mentre attraversava la strada era impegnata a messaggiare.