venerdì 30 ottobre 2015

Centochiodi


Se mi volto indietro vedo solo pagine di libri, una vita tutta di carta. […] Tutti i libri del mondo non valgono un caffé con un amico.

mercoledì 28 ottobre 2015

E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.

- P. Coelho, L'alchimista.

domenica 25 ottobre 2015

Poi c’è il silenzio, quello pesante di chi sta dicendo che non ti vuole nella sua vita. E se non è adesso, non cambierà idea tra qualche giorno, settimana, mese o anno. Un silenzio insostenibile, a cui si risponde solo voltandogli le spalle e tornando nella tua, di vita.

Citazione presa QUI.

venerdì 23 ottobre 2015

Con questo però non intendo dare ai miei insegnanti la colpa della mia ignoranza, o ai libri la colpa delle mie illusioni.

- P. Roth, La mia vita di uomo.

mercoledì 21 ottobre 2015

Ci si accontenta della mediocrità, come di un rifugio, quando si perde la speranza di realizzare la bellezza dei propri sogni.

- G. Flaubert.

lunedì 19 ottobre 2015

Corsi in miracoli...

Ovvero tutto ciò che mi circonda non ha alcun senso.

Qualche anno fa un mio caro amico con una spiccata curiosità verso il mondo mi parlò di un libro che, ad oggi, aspetta ancora fra i miei scaffali. Il libro in questione si chiama A course in Miracles ed ha una storia ben strana. Parte tutto da una psicologa che, di punto in bianco, comincia a sentire una voce insistente ripetere, nella sua testa: This is a course in miracles, please take notes. Passano quasi sette anni prima che lei si decida a trascrivere ciò che la voce interiore le dice.
A detta del mio amico, il corso opera un decondizionamento e la sua lettura non è impresa semplice, perchè arrivati ad un certo punto si creano delle resistenze talmente forti da causare, spesso e volentieri, un'interruzione.
A course in Miracles. Chissà se un giorno ti leggerò veramente, o se rimarrai lì a prendere polvere fino a quando non verrai rivenduto o regalato...
Quando l'ho avuto fra le mani, in verità, una sbirciatina al libro l'ho data. È diviso in lezioni che devono essere portate avanti anche per diversi giorni (la fretta è nemica dei cambiamenti reali così come delle cose ben fatte).
La prima lezione - se non ricordo male - consisteva nel prendersi del tempo, osservare la realtà intorno a sè e ripetersi che non aveva alcun senso. Non ha senso questa stanza in cui sono. Non ha senso lo schermo che sto osservando ora. Non ha senso scrivere parole su uno schermo. Non ha senso l'apparecchio elettronico alla mia sinistra, che uso per comunicare col resto del mondo. Non ha senso nemmeno comunicare col resto del mondo. Ecc.
Mi è rimasta impressa, questa cosa del nonsenso. L'ho sempre trovata molto vera. La costruzione di significati passa dalla nostra esperienza della realtà, dal nostro rapporto con gli altri, dalla comunità sociale in cui siamo inseriti. Dal nonsenso proveniamo e nel nonsenso continuiamo a esistere, solo che non riusciamo più a rendercene conto. Siamo intossicati di significati che crediamo assoluti ma sono puramente arbitrari.
Ci sono giornate, come questa, in cui la realtà mi pare tanto densa di nonsenso da poterlo toccare. Giornate di full immersion nell'autismo in cui poi, scontrandomi con la vita degli altri, la vedo solo stonata e priva di senso... A volte mi sento spaccata fra due mondi così diversi e inconciliabili, sento che la mia realtà non è quella di tutti gli altri. I miei bambini sono sempre con me. Anche quando non ci sono. Sono con me quando guardo i miei coetanei, a 30 anni suonati, passare il sabato sera a fare foto con smorfie per caricarle su Facebook trovandola una cosa estremamente divertente. Sono con me quando il mio migliore amico mi parla di quanto scopa. Sono con me quando esco con un gruppo di conoscenti e l'unico argomento della serata è che cesso stratosferico sia la fidanzata dell'amico X. Sono così tanto con me che la conseguenza diretta è stato un mio progressivo allontanamento da quella parte di mondo così priva di senso e una mia presenza sempre più forte in un mondo popolato da piccoli principi silenziosi, fatine coraggiose che hanno perso la lingua, madri carroarmato e fili di ragnatela a fare da speranza: tanto esili quanto forti e resistenti. Nonostante tutto. Nonostante la realtà del resto del mondo remi contro. Nonostante l'evidenza dei fatti. Speranze a cui aggrapparsi con tutte le proprie forze.
Uno dei compiti più difficili, per un adolescente che si affaccia nel mondo degli adulti, è trovare il proprio posto. Quello che nessuno dice, agli adolescenti, è che una volta diventati adulti - quando lo si diventa, of course - si può anche scoprire che il proprio posto non è nel mondo che avevano sbirciato, ma in un mondo totalmente diverso, carico di significati diversi. Tanto da rendere assolutamente privo di senso e attrattive quell'altro, di mondo.

E ora possiamo passare alla seconda lezione.

domenica 18 ottobre 2015

vivere

Vivere è stare svegli,
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.
Vivere è amare la vita,
coi suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle vicende più squallide.
Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole
vestite con frange di festa.
Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l’autunno
e non stancarsi d’amare.
[Angelo Maria Ripellino, Poesie, Torino, Einaudi 1990, p. 21]

giovedì 15 ottobre 2015


Ho contattato un venditore di Ebay, l'altro giorno. Dovevo acquistare degli aghi butterfly e vendeva un lotto da 100 aghetti. Gli ho chiesto se il lotto fosse per dimensione o se fosse misto. Lo so, è una domanda veramente cretina. Mi sono sentita molto stupida a farla, però ho pensato che il mondo è così assurdo e carico di nonsense... quindi mi sono fatta coraggio e mi son detta: meglio una domanda stupida che un pacco di 100 aghi di ogni dimensione.
Già che c'ero, gli ho pure chiesto se acquistandone 200 ci sarebbero state maggiorazioni nelle spese di spedizione. Aumentando peso e volume...
Mi sono fatta coraggio e ho premuto invio.

Oggi il venditore mi ha risposto.
Dice, il venditore, che il costo del lotto di aghi è quello e mica mi può fare uno sconto se ne prendo 200. Fine della risposta.

Ora, oltre che stupida, mi sento anche tanto incompresa.
Incompresa come quando chiedo un panino vegetariano e mi rispondono "con la bresaola va bene?". Ecco.

lunedì 12 ottobre 2015

"A me è molto chiaro. Quel tipo di persone vanno avanti per stereotipi. Pensare che una persona, solo perchè sta sempre in casa e non si muove molto, o perchè fa una vita regolare e a vederla sembra tranquilla, è una persona semplice, chiusa e limitata anche internamente, riflette una mentalità incredibilmente meschina. Però la maggior parte delle persone ragiona così. Anche se il cuore ha la potenzialità di espandersi in qualunque direzione. Ci sono talmente tanti che non provano neanche a immaginare quale tesoro giace addormentato dentro le persone"

- B. Yoshimoto, Ricordi di un vicolo cieco.

venerdì 9 ottobre 2015

Non so da quanto tempo non assaporavo un autunno così trasparente e magnifico. E poi per me che avevo un posto dove tornare, in fondo la depressione era un capriccio.

- B. Yoshimoto, Ricordi di un vicolo cieco.

mercoledì 7 ottobre 2015

Lei ha qualche problema basilare, che gliene ha attirati parecchi altri, come un magnete. È per questo che se una donna ha appena un minimo di buon senso, fugge da lei più in fretta che può.

- H. Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo.




Anche Murakami è a favore della fuga a gambe levate dai tizi problematici.

martedì 6 ottobre 2015

Adesso lo capisco. Che in quel momento, cioè quando mi trovavo nel punto più basso della mia situazione, ero al massimo della felicità. Potrei persino custodire il tempo di quel giorno in un cofanetto come l'oggetto più prezioso della mia vita. La felicità arriva all'improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata. In qualsiasi condizione, e con chiunque ti trovi. Non puoi prevederla in nessun modo. E' impossibile crearsi la felicità da soli, secondo i propri desideri. Può arrivare un attimo dopo, oppure non arrivare, per quanto uno possa aspettare. È imprevedibile come lo sono le onde e il tempo. I miracoli sono sempre in attesa, senza fare distinzione per nessuno. Ma questa era l'unica cosa che ancora non sapevo.

- B. Yoshimoto, Ricordi di un vicolo cieco.

sabato 3 ottobre 2015

"Ho un piccolo orologio con la loro immagine" dissi. "Stanno davanti a un fusuma, nella stanza di Nobita disseminata di Manga, e leggono tutti sorridenti. Nobita è sdraiato a pancia in giù, appoggiato su un cuscino piegato a metà, i gomiti a terra, e Doraemon è seduto con le gambe incrociate e, mentre legge, mangia dorayaki. Sarà per il rapporto fra loro due, con Doraemon che fa lo scroccone, sarà perchè la scena è quella di una tipica famiglia giapponese, ma penso sempre che questa sia l'immagine della felicità."

- B. Yoshimoto, Ricordi di un vicolo cieco.