domenica 30 agosto 2015

Avevo la sensazione che quando ero una ragazza e tutti intorno a me erano innamorati, quando avevo cominciato a lavorare e tutti intorno a me si sposavano, io fossi stata sempre immersa solo nel mio mondo interiore e che avessi continuato a proteggerlo. Da qualche parte dentro di me avevo sempre invidiato gli altri. Pensavo che le persone a cui piacevano le cose frivole avevano avuto la possibilità di trattare con leggerezza l'amore, di sprecarlo senza problemi, perchè sapevano che, come l'acqua del rubinetto, per quanto potesse scorrere non si esauriva mai.

- B. Yoshimoto, Ricordi di un vicolo cieco.

mercoledì 26 agosto 2015

Pipistrelli volanti e cambiamenti inaspettati

... ovvero colpi di testa fulmine.

 Sono scappata lontano, in cerca di quiete, lasciando volutamente l'orologio a casa. Avevo, come mio solito, mille progetti. Ho portato con me The China Study, convinta che l'avrei finito. Ho portato anche un altro paio di libri, convinta che li avrei letti. Film da vedere a volontà (perchè, ci terrei a precisarlo, non ho ancora il televisore in casa e sì, sto andando un po' in carenza da pellicole e segozzi mentali). Non ho concluso nulla perchè non ci siamo fermati un momento. Eppure sono tornata così riposata e leggera da non sembrar vero, a conferma del fatto che ciò che logora non è il troppo fare, ma i troppi pensieri legati al troppo fare.
Sono stata pure ad una serata su Tolstoj. Siamo usciti dicendoci che dovevamo leggere tutto Tolstoj. E quindi ho deciso che leggero tutto Calvino. Che vi parrà insensato, ma un senso lo ha. Giuro.

E se... ?
Ed è andato bene, tutto sommato, quest'anno. Lo scorso anno siamo stati ad una serata sui pipistrelli. A voi, gli animali, non interessano? Non vi piacerebbe sapere di più sui pipistrelli se siete pure in ferie e avete un sacco di tempo libero che non sapete come impiegare? A me sembrava un argomento interessante e pensavo lo fosse anche per il resto del mondo adulto. Certo, il fatto che un sacco di gente passi la domenica chiusa nei centri commerciali a guardar vetrine avrebbe dovuto farmi venire qualche dubbio.

Mentre allungavamo il passo, in ritardo sull'orario di inizio della serata, siamo stati fermati da una coppia di mezza età che ci ha chiesto indicazioni per la serata sui pipistrelli. Ti fai delle aspettative. Dopo avergli indicato la strada abbiamo allungato il passo e ce li siamo lasciati alle spalle. Entrati nel capannone abbiamo posato lo sguardo su una distesa di bambini con lo sguardo incollato alle diapositive proiettate sul muro. Alle loro spalle dei genitori annoiati controllavano cellulari e orologi. Abbiamo tirato fuori il volantino. Da nessuna parte si parlava di "serata per bambini". C'è, evidentemente, tra le regole sociali non scritte della comunità di cui facciamo parte, anche qualcosa che riguarda gli interessi per fasce d'età. Ci era sfuggita quella regolina che diceva che gli animali interessano solo ai bambini. Che non occorre specificare che un evento in cui si parla di animali è un evento per bambini, perchè la totale assenza di adulti senza figli era la prova lampante del fatto che quelli in errore eravamo noi. Che era scontato fosse per bambini.
L'esperto parlava dei pipistrelli ma, come prevedibile, non diceva cose illuminanti per un adulto. Chiariva che non è vero che i pipistrelli sono topi con le ali, ad esempio. Uscire ci faceva brutto, quindi siamo rimasti lì tutto il tempo. A pochi minuti dalla nostra entrata è arrivata anche la coppia di mezza età. Poco dopo l'esperto ha fatto una piccola pausa e ha lasciato del tempo per domande. I bambini si sono sbizzarriti. La signora di mezza età ha alzato la mano e l'ha sventolata fino a quando lui non l'ha indicata. Un bambino aveva appena chiesto se i pipistrelli succhiassero o meno il sangue. Lui aveva risposto di no, i nostri pipistrelli non sono vampiri e non succhiano sangue, concludendo che girano tante convinzioni popolare errate, come quella per cui si impigliano nei capelli: non era assolutamente vero.
La signora di mezza età, dicevo, sventolava da un po' la sua mano grassoccia. Finito di parlare, lo specialista l'ha indicata e lei prontamente ha chiesto: "Quindi non è vero nemmeno che se un pipistrello ti fa la pipì in testa poi ti cadono tutti i capelli?". È tutto vero, lo giuro. Mi sono fatta piccola piccola sulla sedia. Quelli erano gli altri due adulti, oltre a noi, senza figli. Ed erano lì. Come noi.
A fine serata l'esperto ha detto: "E ora andiamo tutti fuori con le torce a caccia di pipistrelli, vediamo quanti riusciamo a trovarne!". Urletti eccitati dei bambini. Io mi giro verso B. e gli dico: "Ascolta, ora affiancati ad un bambino e comportati come se fosse tuo figlio. Facciamo finta di avere un figlio e di essere qui per lui. Sono veramente imbarazzata". Scippato un bambino ad una coppia con due figli e spacciatolo per nostro siamo usciti tutti sorridenti, con sguardi amorevoli rivolti al nostro pulcino. Una volta fuori, nel buio completo della notte, siamo fuggiti.

Quest'anno, uscendo dalla serata su Tolstoj, ci siamo detti che abbiamo fatto un bel salto di qualità, tra le altre cose. Abbiamo rimpianto il fatto di non poter partecipare alle serate successive, che erano programmate dopo il nostro rientro. Voi starete dicendo: sti due qui che palle. Vanno in ferie e anzichè passare il tempo a dormire/mangiare/scopare/prendersi il sole, vanno a serate su scrittori russi e si intristiscono perchè non riescono a partecipare a tutte le serate. Oh, che vi devo dire... i gusti.
Rientrata a casa, comunque, sono inciampata in un cambiamento non programmato, non previsto, non contemplato fra le possibilità della mia vita.
Una piccolezza, in verità. Mentre ci interrogavamo sulla decisione da prendere, soppesando pro e contro, con tutti intorno a dire la loro (la loro era no, ovviamente) ho ripensato al fatto che le nostre azioni dovrebbero essere guidate più dai nostri sogni e dalle nostre speranze, che dai nostri timori. E ho capito, in quel momento, che la mia risposta era sì.
Seguiranno foto e chiarimenti. Prossimamente.

domenica 23 agosto 2015

Vi era in lui qualcosa di indefinibile, come un cielo nuvoloso nel cuore dell'inverno, a metà tra allegria e cupezza, che in qualche modo mi tratteneva dall'innamorarmi di lui. Non riuscivo a percepire quell'energia e quell'esaltazione che ti danno una carica straordinaria, così importanti negli amori giovanili.

- B. Yoshimoto, Ricordi di un vicolo cieco.

venerdì 21 agosto 2015

Questa merita l'Oscar

"E il premio per la miglior elfina gotica nel ruolo della persona affetta da incubi deliranti è..."

http://zuccheronero.blogspot.it/

"Stanotte ho fatto un incubo: ho sognato che trovavi finalmente il brano di cui ti parlavo e che lo aveva scritto... Melissa P. Era una citazione del suo libro con la libellula in copertina e mi chiedevi: "come puoi reputarlo interessante?" e io ero sconvolta. Non capivo se dovevo rivalutare Melissa P. o la mia intelligenza"

Favolosa. E comunque il brano era di Battiato:

Teoria della Sicilia. Là dove domina l’elemento insulare è impossibile salvarsi. Ogni isola attende impaziente di inabissarsi. Una teoria dell’isola è segnata da questa certezza. Un’isola può sempre sparire. Entità talattica, essa si sorregge sui flutti, sull’instabile. Per ogni isola vale la metafora della nave: vi incombe il naufragio. Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l’estinzione. L’angoscia dello stare in un’isola come modo di vivere rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale.

La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia. Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere: la storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori ma dietro il tumulto dell’apparenza si cela una quiete profonda. Vanità delle vanità è ogni storia. La presenza della catastrofe nell’anima siciliana si esprime nei suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie del nirvana. La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico. Solo nel momento felice dell’arte quest’isola è vera.






mercoledì 19 agosto 2015

Penso che una visita ai macelli dovrebbe essere d'obbligo nei percorsi scolastici: credo che nessun giovane possa restare indifferente alla crudeltà di un mattatoio.

- U. Veronesi, I segreti della lunga vita.

domenica 16 agosto 2015

Anche se le cose non funzionano adesso, non fa niente. Troveremo il modo di farle funzionare.

lunedì 10 agosto 2015

Io ci provo.
Qualsiasi consiglio che arrivi da un omino disegnato con delle orecchiette bianche da gatto (gatto?) non può che essere sensato.
 


 







giovedì 6 agosto 2015

Necrofili, stupratori di gruppo: svelato il vero volto dei pinguini.













La didascalia della foto, nell'articolo del corriere (che potete leggere - cosa che vi consiglio caldamente di fare - cliccando su quel meraviglioso titolone nero) recita: "una famiglia di pinguini". Capitan ovvio colpisce ancora.
Io avrei messo: "due pinguini telepati stanno sintonizzando le loro onde per scopi malefici mentre un terzo fa da palo".
A parte ciò, non vedo l'ora di leggere l'articolo sugli ultimi scritti di Levick, quelli che parlano dei leoni marini e della loro tendenza a obbligare le proprie compagne a prostituirsi in cambio di pesce fresco...

lunedì 3 agosto 2015

Spulciando nel passato...

... ho trovato una cosa stupenda scritta dal mio amico E. nel 2009. Copio e incollo.


TRANSFORMERS

C'è chi, incautamente, si pone la domanda se si possa andare a vedere il secondo "Transformers" senza aver visto l'uno. La risposta è: sì. Ma se non ti fidi, puoi sempre leggere questo riassunto.

Lui è uno sfigato che corre dietro a una figa delle dimensioni del cratere di Hiroshima, e per conquistarla compra un rottame di macchina; questa macchina è in realtà un robot che fa parte di una razza di robot dai buoni sentimenti che vengono dallo spazio (i robot, non i sentimenti), e questa razza di robot buoni combatte contro robot spaziali cattivi. Lui aiuterà i robottoni buoni a sconfiggere i cattivi, salverà il mondo, la scoperà a sangue. Fantascienza al quadrato, insomma.

Megan Fox, la figa nucleare, mentre si complimenta con il proprietario di un'auto per il suo carburatore.
Complimenti, miss Fox.


sabato 1 agosto 2015

Facciamo un po' di terrorismo, va.

Ho un difetto orribile: sono una salutista.
Non sono una salutista spaccamaroni. Non impongo agli altri diete bizzarre, nè mi permetto durante i pasti di rinfacciare i rischi che determinate scelte portano con loro. Credo anzi che alcune rigidità (leggere: fondamentalismi alimentari) causino spesso più danni che altro, che la giusta via per la salute stia nel mezzo.
Una delle conseguenze maggiori di questo mio salutismo - che sconfina ampiamente nello sperimentalismo alimentare - è la comparsa dei cibi più vari e inusuali nel mio piatto.
Un'altra conseguenza, molto più impattante, è la convinzione bislacca che le cose fatte in casa siano più sane e che quindi la MIA sopravvivenza sia strettamente connessa al maggior evitamento possibile di cibi industriali.
Parlo di convinzione bislacca perchè, come la Parodi insegna*, spesso dobbiamo scendere a patti con la realtà. A tutti piacerebbe farci la pastasfoglia in casa, ma se il tempo manca dobbiamo comprare quella già fatta della Buitoni.
Lo scorso anno una cara amica mi ha regalato dei formaghiaccioli. Ti fai gli hamburger in casa, semifreddi, zuccotti e torte mimose, e non vuoi lanciarti nel mondo dei ghiaccioli? Soprattutto contando che sto con una persona che per un ghiacciolo farebbe carte false (felice lui).
Insomma, quest'anno ghiaccioli.
Ne parlavo con alcune amiche giusto oggi. Di quanto mi pareva assurda questa cosa dei ghiaccioli. In un ghiacciolo alla  menta che ci sarà mai di male? Così, per non saper nè leggere nè scrivere, nel ghiacciolo alla menta secondo voi che ci mettono? Ci sarà acqua, zucchero, sciroppo di menta, colorante per farlo venire verdissimo... poi qualcosa per la consistenza. Ok non sarà acqua e frutta, ma al mondo c'è anche di peggio.
In ogni caso, per scrupolo, sono andata a cercarmi gli ingredienti e sono finita sulla pagina del Liuk. Avete presente quel ghiacciolino goloso al limone con la liquirizia che fa da bastoncino? Ecco...


Totale ingredienti: 17 (porta pure sfiga). 17 ingredienti per un ghiacciolo al limone.
Quindi ghiaccioli fatti in casa?

Piccolo appunto finale: negli ultimi anni si sta diffondendo una sorta di glutinefobia. In aggiunta alla già nota celiachia, che da malattia rara sta raggiungendo numeri inquietanti di persone diagnosticate, si parla sempre più spesso di sensibilità al glutine (gluten sensivity), in cui la persona ha tutta una costellazione di sintomi riconducibili ad un'infiammazione causata dal glutine. La glutinefobia di cui parlo io riguarda tutte le persone che pur non avendo alcuna diagnosi si autodiagnosticano la sensibilità al glutine sostenendo di stare benissimo dopo averlo tolto e, soprattutto, in tutti coloro che tolgono il glutine senza alcuna necessità perchè "fa male". Lo abbiamo consumato per centinaia di anni ma oggi abbiamo scoperto che a quanto pare è veleno. Non ce ne eravamo accorti prima.
La mia domanda, provocatoria, è cosa possiamo aspettarci di diverso quando in ogni alimento che consumiamo è presente farina di grano (e quindi glutine), anche nello spezzatino di carne al sugo delle mense scolastiche (eh si, come fanno a dare quella consistenza densa al sugo, altrimenti?). Ogni persona si ingozza di glutine da quando apre gli occhi a quando va a letto e nemmeno se ne rende conto. Mi domando quanto lo stato di benessere provato da un malato immaginario non sia in realtà legato ad una disintossicazione da un alimento consumato in quantità smodata. La cosa, ai miei occhi, pare assurda quanto vedere gente che mangia da mattina a sera banane. Dopo 20 anni smette e sostiene di stare finalmente bene e di non poterne più consumare perchè aveva la Banana sensivity. Non voglio sottostimare il problema di chi ha realmente una gluten sensivity, ma un briciolo di misura nella vita a volte serve.


*Avrei voluto linkarvi un video in cui la Parodi e Cracco avevano un confronto e Cracco trattava la Parodi con schifo malcelato perchè spesso nelle sue ricette si trovano ingredienti pronti, come la famosa pastasfoglia. Un vero cuoco fa tutto lui. Se sei una mezzasega che si compra la sfoglia fatta, con che diritto ti definisci cuoca?
Il video stranamente è sparito. Mesi fa, inoltre, Cracco si è lanciato in un progetto da vero Chef. Oh, le coincidenze della vita.


Carlo, nun te lo volevo di', ma se io mandassi il Peloso in pausa pranzo con delle robe così le sue colleghe altro che pigliarmi per il culo perchè non so cucinare. Carloooo........ patatine e uova, porca boia!