venerdì 12 settembre 2014

Questioni di (ir)responsabilità


Dopo quasi un mese di discussioni accese sull'argomento, la vicenda di Daniza è giunta ieri al suo (tristissimo) epilogo. L'orsa è "accidentalmente" morta durante la sua cattura a causa dell'anestetico (...).
Daniza non era italiana. Era stata portata qui dalla Slovenia insieme ad altri 9 orsi per via del PROGETTO LIFE URSUS nel 2000, al fine di aumentare la popolazione di orsi bruni nella zona, che si era ridotta drasticamente per ragioni inspiegabili. Nessuno le ha fatto la cortesia di chiederle se fosse intenzionata a partecipare al progetto. Semplicemente è stata catturata e portata qui. Lasciando perdere polemiche sterili sul fatto che tale progetto sia stato finanziato con i soldi dell'Unione Europea, e che quando l'UE ha stanziato fondi per fare le rotonde ho visto rotonde comparire magicamente pure su rettilinei in cui aveva accesso una vietta privata che portava ad una sola casa (devo continuare o al 2+2 ci arrivate anche voi?), questa vicenda, come altre già capitate in passato, mi spingono a riflettere su che idea abbiano le persone e le autorità sugli orsi. Deve esserci qualcosa di profondamente sbagliato se l'idea che abbiamo di un orso rimanda esclusivamente a Winnie the Pooh o a Yoghi, e non trovo altre spiegazioni se non questa, al fatto che un tizio scorgendo una mamma orsa con i propri cuccioli si nasconda dietro un albero a spiarli senza mettere in conto una possibile reazione di protezione/ tutela della prole da parte della madre. Ma parliamo dell'atto in sè, poi: nascondersi dietro ad un albero a spiare dei cuccioli. Una cosa che un predatore, in effetti, non si sognerebbe mai di fare. In genere i predatori corrono verso la preda agitando le zampe e gridando a squarciagola "Shamalaya". Strano che Daniza abbia reagito così. Reazione aggressiva? Sarà. Ma se un'orso, con la sua mole, si è limitata a due graffi e ad un morso (con le conseguenze del caso, si intende, era pur sempre un orso e non un gattino) non mi pare ci siano parole da spendere su questa presunta aggressività.
Si parla tanto di natura e di animali, ma fatti come questo non fanno che alimentare la mia convinzione che l'essere umano non abbia la più pallida idea di cosa natura e animali siano nella realtà, così abituato com'è a piegare tutto e tutti ai propri bisogni, alle proprie esigenze, a viverli come meri accessori utili solo ad arricchire la propria esistenza. Viene meno la capacità di capire che l'altro (in questo caso è un "altro" animale, ma il discorso ha la stessa identica valenza nei rapporti fra esseri umani) non è un oggetto inanimato ma è dotato di emozioni, sentimenti e bisogni che non necessariamente vanno nella nostra stessa direzione. Forse un orso bruno non è l'animale più adatto da avere come vicino di casa. Forse è divertente guardare le strategie di Yoghi per rubare i cestini ai turisti ed è tenero guardare un bambino dormire abbracciato ad un orsacchiotto, ma avere i propri animali sbranati da un orso non è piacevole e vederlo che si avvicina troppo ai centri abitati incute timore. Il punto è che questo tipo di problemantiche andavano preventivate prima dell'inserimento degli animali nella zona e, soprattutto in questo caso, la reazione seguita all'azione dell'orso mi è parsa a dir poco spropositata. Peggio di così si poteva solo andare tutti insieme con i forconi a caccia di Daniza per un linciaggio collettivo.
Si parla di chiedere dimissioni, ci sono forti reazioni di indignazione più che condivisibili, ma la domanda (provocatoria) è cosa un fatto del genere ci lascia, oltre alla possibilità di condividere link scritti da altri su facebook e riempirci la bocca di frasi fatte. Perchè se ci fermiamo a questo, allora anche noi stiamo cadendo nell'uso e consumo dell'altro in cui sono cadute le stesse persone che hanno trattato Daniza come una merce di profitto. Spero invece che questo fatto possa aiutare alcuni ad aprire uno squarcio sul velo delle proprie convinzioni relative agli animali, all'ambiente, al rapporto che abbiamo con loro, a ciò che ci sembra normale e giusto ma la cui normalità e giustizia forse non sono così scontate.

4 commenti:

  1. mimas, non per farmi gli affari tuoi, ma perchè sbraiti monosillabi?
    cmq, mi hai fatta morire dal ridere XD
    "Ma parliamo dell'atto in sè, poi: nascondersi dietro ad un albero a spiare dei cuccioli. Una cosa che un predatore, in effetti, non si sognerebbe mai di fare. In genere i predatori corrono verso la preda agitando le zampe e gridando a squarciagola "Shamalaya". "

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    1. Parli forse del mio commento al tuo post in cui liberalizzavi il template col pennuto?

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  2. sì shamalaya era bello :/
    Comunque la gente ormai non saprebbe interagire e sa a malapena come siano fatte le galline, figuriamoci un orso.

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    1. Eh... una bella formazione a tappeto della popolazione, visto che avevano liberato degli orsi nei boschi, era chiedere troppo? Informazioni base, tipo che magari i cuccioli d'orso non sono felici se gli lanci pietre, che non lo vivono come un gioco. Oppure che durante la stagione degli amori forse non è il caso di girare nei boschi travestiti da orsi. Insomma, robe così...

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