domenica 2 giugno 2019

Quando Ira veniva a casa mia a prendere ispirazione da mio padre, io avrei potuto anche non essere nato. Avevo perso la capacità di ricordare, pur debolmente, mio padre che domandava a Ira la sua opinione su svariati argomenti, mentre il mio compagno mangiava uno dei nostri frutti. Era una di quelle cose che ti vengono strappate e gettate nell'oblio solo perché non hanno molta importanza. Eppure, ciò che a me era totalmente sfuggito aveva messo radici in Ira e cambiato la sua vita. Non occorre spingersi troppo lontano, dunque, basta guardare Ira e me per capire per quale motivo attraversiamo la vita con l'impressione generalizzata che tutti abbiano torto tranne noi. E poiché non dimentichiamo le cose solo perché non contano, ma le dimentichiamo anche perché contano troppo (perché ciascuno di noi ricorda e dimentica secondo uno schema labirintico che rappresenta un segno di riconoscimento non meno caratteristico di un'impronta digitale), non c'è da meravigliarsi se le schegge di realtà che una persona terrà in gran conto come parti della propria biografia potranno sembrare a qualcun altro, che, diciamo, ha per caso consumato diecimila cene allo stesso tavolo di cucina, una deliberata escursione nella mitomania.

- P. Roth, Pastorale americana.

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