lunedì 15 giugno 2015

Reflections - TOM HUSSEY

Una delle cose più ansiogene del passaggio all'età adulta è stata la percezione del progressivo appiattimento delle differenze tra me e gli altri. Questo appiattimento ha portato a delle conseguenze interessanti, mi ha permesso di instaurare rapporti quasi paritari con persone che anni prima mi parevano distanti e irraggiungibili, ha fatto sì che finissi a pianificare la mia vita con una persona che stava già in università quando io ero solo un brutto rospetto che faticava a ricordare che alle medie si chiamano "prof." e ci si alza in piedi quando entrano in classe... allo stesso tempo, però, la percezione della mia vita come percorso lineare ha subito una mutazione, si è trasformato in un magma in cui il qui e ora, il passato e il futuro coesistono. Questa è la parte "ansiogena". La percezione del mio futuro, della mia vecchiaia, come se fosse qualcosa di già presente ora, di naturale nella mia vita. Che la mia giovinezza coincide con la giovinezza di mia nonna. Ci siamo mancate per un istante. Che la mia infanzia coincide con l'infanzia della mia bisnonna: la prima volta che abbiamo soffiato su un soffione e ci siamo sorprese della conseguenza, quando abbiamo pianto perchè siamo state sgridate per un errore commesso, io ero lei e lei era me. La mia vecchiaia. La vecchiaia dei miei nipoti. Non esistono reali barriere. Esiste solo il tempo. Ma la percezione del tempo come qualcosa di lineare è illusorio. Parlare di ansia è eccessivo. Quello che ho avvertito, in verità, è stata una lieve inquietudine. Una presa di coscienza accompagnata da sorpresa e una lieve inquietudine.
Oggi ho trovato per caso delle foto che mi hanno riportato alla mente queste sensazioni. Fanno parte di una serie di Tom Hussey, Reflections.
Ve ne consiglio caldamente la visione e mi limito a postarne alcune.





 

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