martedì 7 aprile 2015

Sesso, Amore e Disabilità

Qualche sera fa ho avuto la fortuna di vedere un documentario che mi ha passato un amico e che a breve verrà acquistato per entrare a far parte della mia videoteca. Il documentario in questione è Sesso, Amore e Disabilità e ci siamo arrivati partendo da tutta una serie di riflessioni (o seghe mentali, a seconda del punto di vista) sulla figura dell'assistente sessuale, sulla differenza palese ma allo stesso tempo non così palese tra assistente sessuale e prostituta, su Max Ulivieri e il suo lavoro di sensibilizzazione e non solo.


Sottotitolo: viaggio in Italia e nelle persone. Più che "nelle persone", per me è stato un viaggio "nella persona". Un viaggio dentro me, dentro le mie convinzioni ed i miei pregiudizi. Il documentario è una raccolta di interviste a persone con disabilità di vario tipo e professionisti. Vengono affrontate in modo non pesante diverse tematiche che toccano solo in parte la sessualità. Si parla della genitorialità, del rifiuto da parte degli altri, della distorsione che porta molti a vedere i disabili come asessuati e di molto altro ancora.
Mi sono fatta tante domande. Ho rivissuto episodi passati, ho riesaminato pensieri e comportamenti cercando di sviscerarne le ragioni più profonde.
Come quella volta in cui sono rimasta basita alla scoperta che la mia compagna di corso non vedente aveva da anni un fidanzato. Reazione che, più che mettere in evidenza un limite suo, ha fatto vedere un limite mio nel legare necessariamente la percezione visiva di qualcosa alla sua reale esistenza (e, di conseguenza, la mancanza del bisogno di qualcosa che non esiste poichè non può essere visto).
L'incontro con il disabile implica necessariamente lo scontro con una realtà che esce da ciò che noi consideriamo la normalità e che, se affrontato con desiderio di capire e crescere, porta ad un ampliamento del nostro concetto di normale, dove una persona non vedente, una persona amputata, spastica o con deformità fisiche non è "anormale", ma portatore di una diversa normalità che può integrarsi alla nostra.
Mi ha toccata tanto l'umanità del documentario. La vicinanza che si riesce a creare con le persone che hanno deciso di metterci la faccia, di parlare della loro vita privata, fin dalla prima intervista.
Il DVD si può ricevere tramite una donazione (importo minimo 10 euro), trovate spiegato con maggior precisione QUI.
Penso sia un'esperienza da fare. Non solo per smussare tutti quei pregiudizi che inconsapevolmente abbiamo maturato negli anni (e che ci stanno, perchè in generale ci aiutano a sopravvivere nel mondo), ma anche, detto egoisticamente, per una crescita nostra come esseri umani.


Nessun commento:

Posta un commento