giovedì 23 agosto 2018

Stoner

Finalmente l'ho letto. Rimasto per anni nella lista desideri di aNobii, mancato per un pelo al circolo di lettura del paese, sono partita per le ferie con il proposito di leggerlo.

Tempo di lettura: 2 giorni. Divorato.
Esperienza di lettura: coitus interruptus.
Probabilità di rilettura: alta.
Pensieri post lettura: ricorrenti.

Il libro inizia con il decesso di Stoner. Si sa fin dall'inizio dove si andrà a parare. Il personaggio è per la maggior parte del libro passivo: sembra che la vita gli piova addosso, che subisca i fatti che gli capitano senza tentare in alcun modo di intervenire sul loro inevitabile dispiegamento. Si contano le situazioni in cui il personaggio prende una posizione, si esulta e si spera che sì, finalmente è arrivato il momento della svolta, ma puntualmente si viene riportati con i piedi a terra (effetto coitus interruptus sopra citato). Ho pensato tantissimo a Stoner. I primi giorni ne sembravo ossessionata. Ho fatto confronti con altri personaggi e mi sono accorta come i protagonisti siano generalmente persone fuori dall'ordinario e come ciò porti a vedere come insulso, banale, irrilevante un protagonista più "ordinario", seppur nel suo piccolo straordinario - rimane pur sempre un figlio di contadini che arriva a insegnare come professore in università e questa è solo una delle piccole conquiste della sua vita. Il parallelo tra lo Stoner protagonista paragonato agli altri protagonisti e la nostra vita paragonata alla vita proposta dai media è stato inevitabile.
Stoner, anzichè chiamarsi così, avrebbe potuto benissimo chiamarsi "Una vita". Avrebbe reso alla perfezione l'idea di questo personaggio che sembra passare nelle vite di chi gli sta accanto senza lasciare traccia, ma che il segno in chi riesce a vederne la bellezza lo lascia bello profondo.
Alla prima pubblicazione il libro ha fatto pochissime vendite, è stato riscoperto anni dopo la morte dello scrittore, che non ha avuto quindi modo di vederne il successo. L'ennesimo giro a vuoto di questo personaggio, che non ha nemmeno avuto la possibilità di mostrare quanto fosse apprezzato al suo creatore. "E' Stoner", direbbe mio marito. La stessa, identica frase che mi ha detto ogni volta che sollevavo la faccia dal libro con espressione contrita. E' Stoner. Leggetelo.


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