martedì 13 gennaio 2015

Ai Rimember - I nostri eroi alla riscossa

Correvano gli anni 90, l'aids e il panico da aids dilagavano (e si, voi direte: "aridaje con sta aids...") e a morire come mosche non erano solo omosessuali e fornicatori impenitenti, ma anche tossicodipendenti. Di aids o di overdose. Ricordo ancora che due compagnetti di scuola miei rimasero senza mamma. Morì su un treno. La notizia fece molto rumore, tra noi bambini, perchè si vociferava che la donna si bucasse e fosse morta di aids. Con le conoscenze che ho oggi mi pare poco probabile questa versione (vedo difficile che una persona con aids e in punto di morte riesca fisicamente a prendere un treno per morirci sopra) e penso che la causa reale sia stata overdose.
Ricordo diversi compaesani girare completamente fatti, con lo sguardo assente. Ricordo che nei boschi non ci potevo più andare perchè c'erano le siringhe e mio padre non si fidava, temeva mi pungessi per errore raccogliendo castagne. Ricordo siringhe pure sui marciapiedi.
Niente più parco Amati, anche se pieno di uccellini, perchè di siringhe ne avevano trovate anche lì e mia nonna aveva paura per me.
E ancora, ricordo le scuole medie. Una gita di classe. I professori che ci dicono: "Mezz'ora libera prima dell'arrivo del bus" e noi a zonzo per i giardini pubblici di Porta Venezia. Camminare con le amiche e scorgere, ad un certo punto, nell'incavo creato da un gruppo di rocce, una quantità imprecisata di siringhe. Tantissime. Ansia. Allontanarci in fretta da lì.
Ad oggi non capisco quanto il problema della droga, così dilagante, ingestibile e alla luce del sole, fosse legato al posto da cui vengo o quanto non fosse invece diffuso in tutta Italia. So però che qualche giorno fa ho incrociato un vecchio compagno di classe. Era il primo della classe. Ma non il primo della classe con difficoltà sociali che pensa solo allo studio. Era un primo della classe integrato.
Aveva lo sguardo spento, assonnatissimo. Faticava a tenere gli occhi aperti. Erano le dieci e mezza di mattina e non penso la sua fosse stanchezza. Non penso nemmeno che si fosse sfondato di canne come un cavallo. Ci sono rimasta male. Non avrei dovuto stupirmi, eppure l'ho fatto. Non avrei dovuto stupirmi perchè un paese che dieci anni fa è riuscito a finire sul giornale provinciale per via della coca che girava alle scuole medie e in cui il modello standard di divertimento per adolescenti e scovare il prossimo rave party a cui partecipare, a cosa vuoi che porti chi ci rimane ed è integrato?
Uscendo da questo incontro casuale non ho potuto fare a meno di chiedermi i genitori, in tutto questo, che pensassero. Se si fossero accorti di avere uno zombie che girava per casa (mai, mai, mai sottovalutare la negazione della persona di fronte a ciò che provoca dolore. Mai).
Tornando al discorso principale, il problema doveva essere avvertito un po' in tutta la nazione, e forse anche più in là, visto che hanno pensato bene di farci un cartone animato per educare noi bambini che la droga fosse il male incarnato e che andasse evitato come la peste.
Il cartone in questione era particolare poichè vedeva la conpresenza di diversi personaggi molto amati dai bambini e assolutamente non collegati fra loro (i puffi, Alvin, Winnie ecc.), impegnati a salvare un ragazzino che ha preso una brutta strada.
Venne trasmesso negli anni 90, preceduto da un discorso tenuto da Andreotti. Io, in tutta onestà, ricordavo Scalfaro. Ma ero molto piccola e la mia memoria deve aver vacillato, perchè ho su vhs proprio la registrazione completa (evidentemente i miei ci tenevano a prevenire il più possibile la mia tossicodipendenza... ) che ha dimostrato in modo inequivocabile l'identità del politico.
Andreotti apriva sostenendo che nel nostro paese c'era un grande problema: la droga.
Me lo ha raccontato B., che per sbaglio ha guardato la cassetta l'altro giorno. Ha aggiunto - non gli si può certo dare torto - che sentir dire una frase simile ad una persona additata da molti come mafioso (devo spenderci veramente parole o possiamo glissare?) gli ha ricordato in modo inquietante qualcosa di già visto. Oltretutto Johnny Stecchino è uscito l'anno dopo. Chissà che Benigni non si sia lasciato ispirare....


5 commenti:

  1. Un paio di mesi fa abbiamo organizzato una pizza con i compagni di classe delle medie. Guardandomi intorno, ho pensato che su quaranta persone, circa, qualcuno doveva essersi per forza impelagato. Solo nella classe del mio ragazzo, cinque.
    Invece no. Siamo tutti salvi, per ora, anche quelli che avevano la faccia da delinquenti anche a dodici anni, ma dato che organizziamo pizzate ogni cinque anni, al prossimo giro ci aggireremo tutti sui 27 anni. L'età fatidica. Ahaha
    Volevo vedere il cartone, ma YouTube non collabora.

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  2. Ci ripensavo giusto oggi, parlavo appunto con terzi del fatto che quelli che alle medie parevano avere meno prospettive (venivano da famiglie povere, quartieri popolari ecc) alla fine sono riusciti a realizzare un'esistenza magari modesta, ma comunque dignitosa. A volte ad inciampare è proprio la persona che meno ti aspetteresti...

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  3. Però vedere Bugs bunny incazzato perché si fa uno spinello è tanta roba (tralasciamo che l'unica motivazione per giustificare la presenza di bugs bunny sia un allucinazione derivata dallo stato alterato).
    A parte scherzi, si ci si rimane male, anch'io ho un ex compagno di classe che se anche a scuola non era una cima aveva dei solidi principi ed era molto bravo in atletica... Ora a vederlo mi ci piange il cuore.
    Comunque non ricordavo gli anni 90 cosi... cioè ci sono nato e forse è per questo o forse è anche per il fatto che sono nato e cresciuto in una cittadina tranquilla (ma anche qui di droga ne gira... leggera sopratutto)

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    1. Io quando siamo entrati negli anni 90 avevo già un piccolo bagaglio di ricordi, quindi sicuramente certe cose le ricordo di più perchè ero più grande. Anche il contesto, ovviamente, fa la differenza. Le pubblicità progresso (o terrorismo) del topolino con i ragazzi dagli occhi bianchi te la ricordi? Quella era spaventosissima...

      https://www.youtube.com/watch?v=ai5tGSKFyOE

      su topolino io ricordo proprio la foto della tizia con gli occhi bianchi. Roba da farci gli incubi la notte.

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  4. Uh, non l'avevo mai vista per mia fortuna, visto che da bambino facevo ancora incubi su cose che mi avevano un po' infastidito.
    Direi un rimedio drastico ma forse efficace? a leggere i commenti sotto si ma non si sa mai.

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