martedì 14 ottobre 2014

Italy in a Day


La scorsa sera ho accidentalmente scoperto l'acqua calda. Mi stavo preparando a guardare La dolce vita di Fellini quando, smanettando con la tv, sono inciampata nel documentario Italy in a Day, iniziato da un'ora. Indecisa tra il guardarlo, anche se tagliato, o rimandarne la visione, ho preferito non perdere la possibilità spinta dal timore di non riuscire più a metterci le mani sopra.
La mia ignoranza derivava dal fatto che durante i mesi in cui il documentario è stato pubblicizzato e preparato, io ero stata privata della mia vita e della mia libertà da qualcosa di più grande.
Se non fosse stato per C. io probabilmente non avrei nemmeno capito a cosa mi trovavo di fronte.
Mentre lui mi spiegava di questo diario collettivo, ho ripensato al noto Life in a Day, che non ho mai visto ma, ricordo bene, aveva prodotto un certo stato di invasamento nel mio ex.
Da brava feticista di esseri umani, non ho saputo dire di no.
Penso sia lecito domandarsi quanto un prodotto del genere rischi di solleticare esigenze voyeuristiche, ma trovo che questo compito venga eccellentemente svolto già da Facebook e che al confronto, dare una piccolissima occhiata a un frammento di vita altrui, sia ben poca cosa.
La parola più adatta a descrivere questo documentario è, a mio parere, "toccante". In ogni sua parte. Dalla dottoressa che parla della morte, alla bambina che stringe forte la sorellina appena nata (vedi foto sotto), ai ragazzini che vanno in discoteca, a chi in discoteca non ci va perchè proprio non ci vede un senso. Ogni spezzone è un contatto umano diverso dalla passiva visione di un film perchè reale e, spesso, diretto a noi. La risposta empatica ad ogni singolo protagonista nasce spontanea. Ciascuno di loro ha cercato di immortalare e passare a noi frammenti di vita in cui emergevano, in proporzione variabile da persona a persona, ciò che pensavano, provavano, facevano nella vita, erano o amavano. Si salta quindi da monologhi sui massimi sistemi a riprese del cielo.
Da provare.


"Sai cos'è la paura?"
"No"
"E sai cos'è l'amore?"
"... no"

2 commenti:

  1. ricordo il promo al cinema, e ricordo di aver pensato che sarebbe stata una gran bella rappresentazione dell'italia e del pensiero italico... quando però c'è stata la possibilità di vederlo, ho optato per altro....

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  2. probabilmente non era il momento adatto... forse lo rivedrai tra mesi e mesi e riuscirai a cogliere cose che ora non saresti stata in grado di vedere nemmeno con i sottotitoli. Dò molta fiducia alla pancia, all'istinto o a come lo si voglia definire...

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