domenica 8 marzo 2020

Porre limiti ai bambini non significa far loro violenza. Quest'ultima non implica necessariamente urla o sculacciate: la freddezza, la calma e la distanza possono esercitare una pressione affettiva molto colpevolizzate. Ogni pratica educativa che non deroghi mai dai principi che la determinano è fautrice di violenza.

- S. Giampino, Le mamme che lavorano sono colpevoli?

mercoledì 4 marzo 2020

Tra le madri che lavorano e i loro figli si annida un grande mostro: la mancanza. Duttile come la creta, questo mostro s'insinua dappertutto, si trasforma e si adatta a tutti gli spazi scavati dal senso di colpa. In testa alla hit parade delle mancanze troviamo quella del tempo, seguita da vicino da quella della disponibilità e dalla sua gemella, la scarsa presenza. In seguito vengono la mancanza d'affetto, la mancanza di attenzione, la mancanza di cure e la mancanza di energia. A partire dal momento in cui il rapporto con i figli è pensato secondo questa logica della mancanza, ne consegue immancabilmente la logica corollaria, quella delle compensazioni.

- S. Giampino, Le mamme che lavorano sono colpevoli?

domenica 1 marzo 2020

Ma se la maternità, insieme all'amore condiviso e ad altri successi personali e creativi, è una delle più grandi gioie che ci siano concesse, non per questo è un'esperienza senza insidie. Quando diventa madre, una donna capisce fino a che punto possa essere nello stesso tempo felice e angosciata, orgogliosa e depressa. Fatta eccezione per alcune circostanze gravi, allevare i figli non è un inferno, però non è nemmeno un paradiso. E' semplicemente la vita.


- S. Giampino, Le mamme che lavorano sono colpevoli?