E penso di essere arrivata a crederci un pochino anch'io, alla festa, come si può credere a una storia in un libro. Ogni tanto mi immaginavo come mi sarei vestita, e quanto avrei bevuto, e a che ora sarei venuta via. Se per tornare a casa avrei preso un taxi. Cose così. Alla fine mi sembrava di andarci davvero. Però nemmeno nella fantasia mi vedevo a parlare con qualcuno, alla festa. Ero sempre contenta di levarmi dai piedi.
- N. Hornby, Non buttiamoci giù.
Che bello questo libro, l'ho letto quest'autunno, dopo aver visto anche il film. Tra l'altro il personaggio di Maureen tra tutti è decisamente quella a cui mi sono affezionata di più.
RispondiEliminaLo sto leggendo faticando un po'. Temo non sia tanto il libro in sè, quanto il periodo ad essere sbagliato. Troppo stress... a volte lo vivo come se andare avanti fosse quasi un dovere, per finirlo, più che un piacere, per staccare la spina, però ho paura di sospenderlo e farlo finire nel dimenticatorio. È il secondo libro di Hornby con cui va così. L'altro è stato "Tutto per una ragazza". Non riesco a capire se il problema è lo scrittore... eppure i suoi interventi su Internazionale li adoro...
EliminaChe bello questo libro, l'ho letto quest'autunno, dopo aver visto anche il film. Tra l'altro il personaggio di Maureen tra tutti è decisamente quella a cui mi sono affezionata di più.
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